No, non sta prendendo una bella piega la docuserie “All or Nothing Juventus” in onda su ‘Amazon Prime Video‘. La curiosità per conoscere gli aneddoti dello spogliatoio, per capire come la Juve ha affrontato la scorsa difficile stagione, era tanta. Ma diversi passaggi del documentario proprio non convincono.
Viene da chiedersi, ad esempio, perché ci siano così tanti riferimenti a Maurizio Sarri, allenatore scudettato della stagione precedente e già oggetto di “scottanti” rivelazioni da parte di Gigi Buffon. Così l’anno di Sarri è stato definito di “m….” direttamente dal presidente Agnelli, pronto a giurare sul progetto a lungo termine e sulla fiducia incondizionata ad Andrea Pirlo. Che, neppure un anno dopo e nonostante due trofei in bacheca, è stato messo alla porta n modo neppure troppo elegante.
E proprio Pirlo è protagonista di un altro episodio spiacevole che riguarda indirettamente Sarri. Il “maestro” appare baldanzoso nel giorno della sua prima conferenza stampa da allenatore della Juve e commenta in questo modo l’incontro coi giornalisti: “E’ andato tutto bene, non ho neppure messo le dita nel naso”. Insomma, riferimento chiaro a Maurizio Sarri, ridicolizzato in una docuserie che sta diventando qualcosa più simile al Grande Fratello che ad un prodotto di effettivo interesse per gli appassionati.
Ed è un peccato, perché l’idea può essere sviluppata anche diversamente. Viene da chiedersi davvero perché il club, da sempre maestro in fatto di comunicazione e “stile”, non abbia chiesto di tagliare questa scena o altre simili, che servono poco ai veri tifosi e che incuriosiscono soltanto gli amanti del pettegolezzo e dei meme.