Un’intervista di oggi di Javier Zanetti al quotidiano ‘La Nacion’ ha fatto scalpore: “L’Inter è in una situazione finanziaria grave. Il club è stato vicino alla cessione a gennaio, ci vorranno almeno due anni per trovare un giusto equilibrio. Da quel punto di vista dobbiamo ancora crescere, il passivo di bilancio è superiore ai 102 milioni di euro di cui si parla”. Insomma, i problemi economici dei nerazzurri tornano ad essere argomento d’attualità e vale la pena rispolverare un recente report di un banker londinese su alcune strane operazioni che la proprietà cinese chiuse proprio all’alba della sua gestione. Questo report è stato pubblicato anche da affaritaliani.it e potete leggerlo cliccando qui.
Il banker ha analizzato i conti dell’Inter, essendo advisor di una cordata di possibili acquirenti nei mesi scorsi. La lente d’ingrandimento è caduta su un anomalo flusso di “sponsor regionali” proprio all’inizio della gestione Suning. Parliamo di 300 milioni di euro che hanno rappresentato il 27% dei ricavi complessivi (che comprendono anche plusvalenze relative alla compravendita dei giocatori) e il 46% di quelli “core”, analizzando i bilanci al 30 giugno 2017, 2018 e 2019.
L’advisor parla senza mezze misure di flussi di denaro di “dubbia natura”, trattandosi di 131 milioni di euro provenienti da gruppi secondari che farebbero comunque capo a Suning e di altri 165 da “parti terze” che, peraltro, hanno davvero poco a che fare con l’ambito sportivo. Parliamo ad esempio di un gruppo alberghiero che opera nel sud est asiatico (FullShare Holding), un’agenzia di viaggi online (Ivmama) o una società di marketing (iMedia) che opera peraltro anche in Indonesia (guarda caso, il paese di Thohir) e che ha assicurato 25 milioni di euro annui più una fee d’ingresso di 10 milioni per pubblicizzare il marchio Inter in Asia.
A conti fatti, gli 87 milioni da sponsor regionali registrati il 30 giugno 2017 lasciano a bocca aperta se si pensa che l’anno prima non si raggiunsero i 350mila euro. E’ la seconda anomalia di queste sponsorizzazioni di dubbia natura che, peraltro, hanno fee d’ingresso altissime (altra anomalia) e che dopo 24 mesi vengono di fatto azzerate senza preoccuparsi di eventuali cause legali per le risoluzioni anticipate dei contratti.
Viene ora da chiedersi: a cosa sono serviti questi 300 milioni di sponsorizzazioni locali arrivati dal nulla, di punto in bianco, con la gestione Suning? Semplice: i più attenti di voi ricorderanno che nel maggio 2015 Inter e Roma furono sanzionate dall’UEFA per il mancato rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario. Fu stilato il cosiddetto “Settlement agreement” con cui i nerazzurri si impegnavano, progressivamente, di rientrare nei parametri UEFA entro il 2019. Nel contempo, però, il club ha continuato a scialacquare e ad aumentare i costi di gestione così, ovviamente, l’unico modo per rispettare il Settlement agreement era di aumentare i ricavi. Ben fatto!