Possibili conseguenze per Santoriello ed il ricorso della Juventus: gli ultimi risvolti

Possibili conseguenze per Santoriello ed il ricorso della Juventus: gli ultimi risvolti

Santoriello
Santoriello

Grande caos su Ciro Santoriello dopo aver confessato il suo “odio” nei confronti della Juventus, esternazione da tifoso che non è piaciuta all’ambiente bianconero, principalmente perché si ritrova a ricoprire un ruolo importante all’interno dell’inchiesta Prisma. Parliamo infatti del pm che, insieme al pm Mario Bendoni e l’aggiunto Marco Gianogli, si sta occupando del processo di Torino che vede coinvolta la società bianconera.

Le sue parole anti-juventine hanno avuto un’enorme risonanza mediatica, ma non intaccheranno la posizione di pubblico ministero all’interno del processo Prisma contro la Juventus e le manovre economiche. Santoriello si è detto sereno ed ha voluto ringraziare chi invece ha voluto difenderlo, come  l’avvocato Luigi Chiappero, uno tra i più noti penalisti italiani e legato professionalmente alla stessa Juve.

L’avvocato ha parlato di Santoriello come di  un uomo colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto. Ha voluto evidenziare infatti come fu lo stesso Santoriello ad archiviare le accuse alla Juve sui conti del 2016. Si parla quindi di un professionista che ha parlato da tifoso, ma non si ritroverà ad abbandonare l’attuale compito che ricopre all’interno di tale processo, nonostante gli attacchi social che ha subito dopo tali esternazioni, Santoriello non ha altro da aggiungere ed è molto sereno a riguardo.

Tra l’altro, queste sue parole anti-juventine non dovrebbero pesare neppure sulla sentenza della Figc, costata 15 punti di penalizzazione ai bianconeri. Per il processo sportivo le frasi di Santoriello non contano, non c’è stato un atteggiamento di parte da parte del pm nel voler colpire a tutti i costi la Juventus, ha agito seguendo semplicemente la prassi. Sta di fatto però che la Juventus potrebbe usare queste parole di Santoriello in sua difesa nel ricorso al Collegio di Garanzia del Coni.