Il tribunale di Madrid, foro competente sulla Superlega che è stata costituita lì ha dichiarato che la uefa e la Fifa non possono ostacolarne la nascita e soprattutto non possono sanzionare Juve, Barcellona e Real nè i loro Dirigenti e giocatori fino a quando il caso non sarà completamente chiarito.
Ma a quanto pare Ceferin non ha ascoltato bene la sentenza dato che alla domanda se puniranno la Juve con l’esclusione sostituendola col Napoli ha risposto che non sarà lui a decidere.
Eppure avrebbe dovuto semplicemente ripetere quanto dichiarato dal tribunale ovvero che non possono sanzionare nessuno.
Il tribunale ha infatti parlato di posizione dominate dell’Uefa, il che non è accettabile in un contesto di libertà.
Ecco le sue dichiarazioni:
NAPOLI AL POSTO DELLA JUVE? – «Non voglio commentare perché deciderà il nostro comitato disciplinare. Non è corretto farlo».
ESCLUSIONE DALLA CHAMPIONS DI JUVE, REAL E BARCA – «Il nostro comitato disciplinare è indipendente. Non arrivano informazione nè posso commentare. Quello che mi lascia basito che sono ancora nella Superliga e poi mi inviano una lettera dicendo che vogliono giocare in Champions League. Difficile da capire cosa vogliano fare. Non c’è dialogo perché loro si limitano a mandare lettere alla UEFA e ai 9 club usciti dalla Superlega».
SUPERLEGA – «Sono stati difficili i primi due giorni, dopo l’annuncio. C’era molta confusione ma tutta la comunità europea, non solo calcistica, si è schierata contro. Una signora anziana mi ha ringraziato per aver fermato questa pazzia. Un bambino poi ha chiesto al papà se erano contro o pro Superleague, il papà gli ha detto che erano contro e il bambino lo ha ringraziato, perché tutta la scuola era contro ».
RICORSO CLUB RIBELLI – «Non possono paralizzare il calcio ma solo loro stessi. E’ strano leggere comunicati di questi 3 club contro centinaia di club che credendo che la loro opione di calcio sia giusto. L’approccio corretto è il dialogo, dire se vogliono tornare o meno. Vogliono giocare la Superlega? Lo facciano, giochino tra loro tre».